SORELLE MISSIONARIE
DELLA FAMIGLIA FERITA FONDATA DA SUOR JOSIPA
Suor
Josipa racconta: "La brutalità della guerra
in Croazia e in Bosnia-Erzegovina mi ha indotto ad
aiutare in modo più efficace i più disastrati.
Osservando questa realtà e vedendo l´indifferenza
mondiale nei confronti della loro sofferenza, ho iniziato
a meditare profondamente come potevo essere d´aiuto
e sono arrivata alla conclusione che l´aiuto
più concreto, che potevo dare, sia alle vittime,
che agli aggressori, era un rinnovamento spirituale
prima di tutto della famiglia. La famiglia odierna
è ferita: da qui proviene la gente isolata,
infelice, piena d´odio, d´aggressività
e di debolezze d´ogni genere. Perciò
ho deciso di fondare La Comunità delle Sorelle
Missionarie della Famiglia Ferita. La
nostra Associazione Maria Porta del Cielo - Marija
Vratra Nebeska - e la piccola Comunità denominata
Sorelle Missionarie della Famiglia Ferita, ci vede
protesi verso il servizio di ciò che rimane
della "cellula" più importante e
basilare della nostra società. In
Bosnia-Herzegovina abbiamo ormai realizzato numerose
attività per alleviare le sofferenze derivate
dalla guerra. Qui ha avuto inizio una feroce lotta
contro la Chiesa Cattolica attraverso la persecuzione
della famiglia come colonna portante della Chiesa.
Ogni membro di ciò che è rimasto della
famiglia si dibatte nel dolore della persecuzione,
ma questa è stata anche spesso consolata, incoraggiata
e sostenuta sia dal Santo Padre, sia da tante persone
di ogni età e ceto sociale che hanno voluto
lasciare un segno di condivisione con una presenza
attiva tra la sofferenza. Noi
possiamo constatare tutti i giorni che queste famiglie
innocenti sono tormentate a causa di una triplice
sofferenza: il
dolore esistenziale per la perdita di tanti parenti
e congiunti; il
dolore psicologico per lo sconvolgimento, spesso anche
mentale, provocato da questa guerra terrificante; il
dolore spirituale, poiché la fedeltà
alla Chiesa Cattolica è stata duramente messa
alla prova. Tante
famiglie ferite, tante case distrutte, tante chiese
devastate e profanate, possono risorgere solo nel
cuore che ama con l´amore di Cristo. Le
finalità della nostra piccola comunità
tendono ad aiutare a riconquistare la sicurezza rispetto
ai problemi della famiglia, della salute, dell´istruzione,
della casa, del lavoro, ricucendo i brandelli di una
identità perduta per chi soffre nell´anima
e nel corpo. Il centro del nostro interesse è
la "famiglia ferita" da una guerra assurda
ed orribile, frutto dell´odio umano, che ha
seminato tanta sofferenza, morte e dolore. Ma sappiamo
che proprio dalle "macerie" può scaturire
la volontà di rinascere, di tornare alla vita;
uniti nella "sofferenza" per poter poi condividere
la "gioia". Il
nostro metodo si riassume in poche parole: "non
abbiamo niente, ogni giorno ci viene donato molto,
e tutto quello che riceviamo lo doniamo". Con
questa logica della "gratuità" e
della "fiducia" cieca nella Provvidenza,
sono state realizzate le seguenti attività: per
tutta la durata della guerra sono stati inviati centinaia
di mezzi di soccorso, provenienti soprattutto dall´Italia,
alle famiglie più povere e perseguitate, minoranze
queste che ancora vivono in miseria all´interno
della Bosnia-Herzegovina; durante
l´estate del 1994 a Vionica, un piccolo villaggio
tra Citluk e Medjugorje, si è organizzato un
campeggio: nell´arco di due mesi 250 bambini
orfani hanno avuto la possibilità di trascorrere
qualche giorno di vacanza vivendo semplicemente da
"ragazzi"; a
conclusione del momento estivo siamo andati tutti
a Roma per incontrare il Santo Padre. In questa impresa
hanno partecipato numerosi volontari (dall´inizio
delle attività si calcola siano transitati
quasi 2.000 amici); quasi
un migliaio di altri volontari, tra questi molti italiani,
sin dal mese di agosto del 1993 si sono alternati
nella costruzione di un centro che ospita famiglie
in difficoltà, bambini orfani, profughi e che,
inoltre, presta soccorso a giovani bisognosi. nell´autunno
del 1995 e 1996 sono stati ospitati vari gruppi di
vedove; con loro abbiamo condiviso a Medjugorje momenti
di preghiera, spiritualità e testimonianze:
successivamente, in 200, ci siamo recati in pellegrinaggio
a Loreto dove abbiamo incontrato il Santo Padre; durante
la Quaresima del 1995 è stato organizzato un
terzo pellegrinaggio dal Papa, dal quale sono stati
condotti 300 invalidi come rappresentanza dei 17.000
invalidi cattolici della sola Bosnia-Herzegovina.
E´ stato molto bello leggere sui loro volti
la gioia di sentire che qualcuno pensa a loro e condivide
le medesime sofferenze fisiche e spirituali: nell´estate
del 1995 è stata riproposta l´esperienza
del campeggio ospitando 800 bambini con alcune mamme:
l´intento era quello di rivolgerci alle famiglie
ferite per aiutarle a superare il disagio delle loro
profonde crisi: a
Citluk, dove per due anni sono stati accolti bambini
orfani e profughi di guerra, si è costituita
una comunità denominata "Centro familiare
Papa Giovanni Paolo II" per l´accoglienza
dei bambini orfani: i piccoli provengono tutti dalla
Bosnia centrale; alcuni hanno perso i fratelli, uno
o entrambi i genitori; le profonde ferite, bagaglio
di ciascuno di loro, guariranno a poco a poco, attraverso
una vita familiare quasi normale, pregando, studiando,
lavorando tutti uniti per costruire un futuro di pace
e di amore; dall´inizio
del 1996 sono iniziati i "sostegni familiari
a distanza" per aiutare le famiglie più
povere della Bosnia: In
tutto questo cammino ci siamo lasciati guidare, e
lo faremo ancora, dalla mano di Dio e dalla Provvidenza
che, fino ad oggi, non ci ha mai abbandonato, grazie
anche alla generosità e disponibilità
di molti". La
sede legale delle Sorelle Missionarie della Famiglia
Ferita è nel convento Regina della Chiesa di
Vionica nella diocesi di Mostar in BiH. Missionarie
della Famiglia Ferita Maria - "Centro Familiare
Giovanni Paolo II" - Suor Josipa Kordic´
- Suor Kornelia Kordic´ - Tel. e Fax 00387 36
642 297
Il
10 aprile 2003 alle ore 5.30 Suor Josipa è
tornata alla Casa del Padre. Con lei abbiamo scoperto
la gioia del volontariato nell’aiutare chi ha più
bisogno, in particolare i bambini orfani di guerra.
Ci ha riuniti da ogni parte d’Italia, ci ha fatto
riscoprire l’amore di Gesù e di Maria e tra
di noi…
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